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Hai scelto di donare i tuoi organi e ancora non lo sai

donazione organi

 

Ecco quello che devi sapere prima di decidere se donare i tuoi organi:

1- Si dona da vivi o da morti?
I critici ha l’idea che la domanda: “Vuoi donare gli organi dopo la morte?’ non sia corretta. Essi dichiarano che si dona da vivi anche se in coma profondo, infatti anestetizzano le persone ‘decedute’ per prelevare gli organi. Da qui deriva l’affermazione per cui per salvare un malato tramite trapianto c’è la neccessità ucciderne un’altra persoan, che forse avrebbe potuto svegliarsi. Se avesse avuto più di 6 ore di tempo o fino a 24 ore per i bambini molto piccoli.

6 ore
6 ore di coma che viene definito “irreversibile” da molti vengono considerate un’attesa troppo breve. La legge precedente all’attuale prevedeva 12 ore e in quella ancora precedente ben 24. Questa modifica appare decisamente sconcertante a molti per l’assenza di giustificazioni adeguate.
Aggiungiamo che la dichiarazione di morte cerebrale è prevista anche nel caso in cui il cuore è fermo da 20 minuti. La cosa potrebbe sembrare ovvia, ma riportiamo più avanti casi di pazienti con una ‘pausa’ molto più lunga, che sono ‘risuscitati’.

La decisione va ai parenti
In caso di coma improvviso e più frequente dopo un incidente, i parenti che non si oppongono alla “donazione” del familiare e ne decidono la morte dopo 6 ore di coma, mentre alcuni si oppongono e fermano i sanitari, che di fatto sono costretti ad aspettare…anche se per legge dovrebbero lasciare andare il paziente alla morte dopo 6 ore ed alla fine, i familiari ed amici possono sempre sostituirsi alla istituzione sanitaria nel pagare le spese per dargli una possibilità di ritornare, in un tempo maggiore.
I “parenti” previsti dalla legge 91/99 art. 3 sono nell’ordine: “Il coniuge non separato, il convivente dichiarato tale all’anagrafe, o in mancanza, i figli maggiori di età, o in mancanza i genitori ovvero il rappresentante legale” Per i figli minori lo stato di donatore ha valore solo se manifestato da entrambi i genitori.

Ci si “ritrova” ad essere donatori?
La decisione di non rispondere alle raccomandate delle ASL con la richiesta di dichiararsi donatori o meno, come previsto dalla legge, implica il ‘ritrovarsi’ donatori.



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La non-risposta, entro i  90 giorni di prassi è dovuta all’incertezza di chi non è informato. Si prende tempo per farlo, o si sottovaluta del problema, e infine alla dimenticanza. Secondo molti la vita è il massimo valore della vita, e come tale la sua scelta non può essere affidata a qualcosa di non realmente esplicito.
Nell’attuale fase giuridica (Legge n.91/99 art. 23), le raccomandate non sono quasi mai arrivate e quindi siamo considerati tutti donatori, salvo l’opposizione dei parenti prevista dalla legge o presentazione, da parte di chiunque, di una dichiarazione autografa (firmata) in precedenza dal “morente”, di non voler essere donatore, ma questo sempre se si riesce in tempo, quindi entro le 6 ore di osservazione del coma, periodo che ha il fine di determinare se legalmente si tratti di “morte cerebrale”. In assenza di queste opposizioni, presentate comunque per iscritto, il morto cerebrale è considerato effettivamente deceduto.
L’iscrizione a un’associazione di donatori è considerata una dichiarazione sufficiente di essere tale, anche perché risulta poi al Ministero della Salute, ma può essere invalidata da un’altra autografa (firmata), di senso contrario e di data successiva, presentata da chiunque ma in tempo, ai sanitari

Encefalo, che cos’è? 
Si conosce davvero poco dell’encefalo per definire lo stato di ‘coma irreversibile-morte cerebrale’, che viene identificato con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo (L. 578/93) anche alla luce dei numerosi pazienti che sono ‘ritornati’ sia da tale tipo di coma che addirittura da quello definito come ‘cuore fermo’ per ore o anche più. Del resto non si è mai dimostrato che i pazienti che ritornano in vita siano sempre ‘menomati’,  anzi la cronaca dei giornali ci parla a volte dell’esatto opposto.  L’encefalo è l’insieme degli organi principali del Sistema Nervoso Centrale interagenti tra loro, all’interno del nostro capo, di cui fa parte il cervello. Parte dell’encefalo controlla il cuore e la respirazione.

Quando si è in coma si sente tutto?
Alla luce di quanto riportato dai pazienti che hanno vissuto l’esperienza di ‘ritornare’ dopo un coma, bisogna chiedersi quanto il comatoso senta di quello che gli accade attorno, compreso ‘il taglio’ dei suoi organi e quindi la morte.
D’altra parte, come non pensare che l’anestesia serva anche ad evitare il rischio che ‘il morto si svegli’ per il dolore? Se accadesse, a metà espianto, i medici come farebbero?

Come vive un trapiantato?
L’esistenza dei trapiantati non è facile, perché essi assumono per tutta la vita, ogni giorno, farmaci che deprimono il sistema immunitario, per tentare di evitare il rigetto dell’organo che è stato trapiantato. Ma in questo modo s’indeboliscono, tanto da aumentare enormemente le probabilità di sviluppare un tumore o altre gravi malattie.
Che qualcuna di queste persone viva da vent’anni, e che magari si organizzino delle gare internazionali di atletica fra trapiantati è una cosa molto interessante, ma la valutazione deve essere fatta su grandi numeri (che non vengono pero’ resi noti), e non su singoli casi.

Qual è la durata di vita di un trapiantato?
La sopravvivenza dei trapiantati non è sicura. Basta considerare che solo nel 2005, per la prima volta, si è saputo che dopo un anno questa è stata del 75% nel 2004, da cui il dubbio che nel secondo anno di vita sia molto minore e fino al 2003 la loro sopravvivenza fosse decisamente modesta.

Organi e tessuti
La normativa di riferimento è costituita anche da una serie di leggi precedenti alla L. 91/99 e di decreti attuativi e successivi.  Gli organi trapiantabili sono: reni, cuore, polmoni, fegato, pancreas, intestino mentre sono esplicitamente vietati i prelievi di gonadi (testicoli e ovaie) ed encefalo. 1 tessuti sono: cornee, valvole cardiache, arterie, vene, ossa, cartilagini, tendini e cute. La medicina sta inoltre perfezionando i trapianti di cellule staminali e di arti.

Il nostro consiglio è quello di informarsi ed agire per tempo, specialmente se si decide di non volere donare gli organi.