Categories

“Fake news”: l’arma di distruzione dell’informazione libera

notizie false

 

E’ passato poco tempo dall’assemblea del PD dove Matteo Renzi reduce dalla disfatta popolare del referendum inveiva contro tutto il paese, dichiarando di aver perso “a causa del Sud, dei giovani, delle periferie e delle… bufale!”. In questo inciso c’è il succo di tutto lo sprezzante snobismo della classe governante verso il popolo che dovrebbe rappresentare.

Prendere apertamente di mira il Sud e giovani, che dell’inadeguatezza e del disinteresse della classe politica per il benessere del Paese stanno peggio, sarebbe impopolare e “politically incorrect”. Così il discorso è andato avanti sul tema delle ormai tanto discusse bufale; da quel momento è aumentato sempre di più l’utilizzo di questo termine, di origine dialettale, nel linguaggio politico e del mainstream.
Per poter stare al passo con i diktat imposti dal globalismo e dall’esterofilia come stato di ostentazione e modernità, il termine è stato affiancato da “fake new”, che è il corrispettivo usato anche all’estero. Già, perché in questa ‘caccia alle streghe’ non siamo gli unici, ma si combatte in tutto il mondo, dalla Germania agli Stati Uniti, chiamando in causa ogni mezzo di informazione e propaganda a disposizione di chi si sente minacciato, in prima linea i politici, sempre più spaventati dalla libera circolazione delle notizie tramite blog indipendenti,  social e giornali, in particolare quelli filo-governativi, che vedono il crollo delle proprie vendite. Un esempio lo troviamo in 1984 di Orwell è successo che “la neolingua è diventata realtà, e chi controlla i mass media e vuole continuare a farlo la utilizza per attuare un vero e proprio lavaggio del cervello“.



>

La Merkel, che non desidera avere nessuna ‘minaccia’ sulla sua immagine pubblica è in prima linea per introdurre misure di controllo molto severe e tassative verso chi diffonde “bufale”, termine assolutamente inconsistente e aleatorio. Facebook e i suoi competitor dovranno avere appositi uffici  per gestire le denunce degli utenti ed attuare provvedimenti entro il termine perentorio di 24 ore, pena multe ingenti.
Laura Boldrini
Senza qui voler andare a rilevare il legame tra chi stabilisce i ‘criteri di colpevolezza’, – l’International Fact-Checking Network – con il magnate George Soros (basta solo citare il suo nome per essere accusati di complottismo!), ci chiediamo: è giusto che a giudicare sia un’autorità extra-giudiziaria su temi così sensibili nella formazione dell’opinione pubblica?

Facebook, come altri social, sono nati come mezzo di condivisione di pensieri liberi con una cerchia selezionata di amicizie, che da oggi in poi saranno sotto vigilanza e giudizio non di un ente autonomo, ma di Facebook stesso, la cui presenza sul mercato è legata a doppio filo con governi e potere.

Quello che preoccupa maggiormente è che dietro alla lotta alle fake news nel nome della “verità (concetto quanto mai arbitrario e soggetto a continui cambiamenti, come la storia ci insegna) si ritorni l’odiata censura che ormai si era dimenticata e la consacrazione del pensiero unico dominante, il cui potere era stato scalfito dalla rete.

Intanto in questi giorni alla Camera si terrà l’incontro “#Bastabufale. Impegni concreti”, promosso da Laura Boldrini, con la partecipazione della ministra Valeria Fedeli che, in tema di bufale, ha decisamente molto da dire!

Fonte: https://www.controinformazione.info/dalla-neolingua-alla-censura-le-fake-news-come-arma-di-distruzione-dellinformazione-libera/