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Farmaci fake: un affare per il mercato criminale

pillole fasulle

 

Nella reltà della medicina allopatica, il malato e le sue cure rappresentano un vero e proprio affare. Come ciliegina sulla torta, le nuove frontiere del business sono proprio i farmaci fasulli.

A rendere invitante questo mercato sono i costi astronomici di alcuni medicinali. E se in passato il mercato criminale era centrato unicamente su pillole blu e integratori, oggi l’interesse si è spostato sui farmaci ‘essenziali’, come ad esempio medicine antitumorali, cardiovascolari, per le malattie psichiatriche o per le faorme di leucemia. I farmaci salvavita hanno un listino prezzi altissimo e chi non può farne a meno purtroppo non ha scelta.

Un esempio fra gli svariati farmaci è il Sofosbuvir utilizzato per la cura dell’epatite C è a carico del Ssn solo per i malati in condizioni gravissime. Gli altri pazienti per evitare l’aggravarsi della malattia dovrebbero pagare la cura ben 74mila euro. E non è tutto. L’America ha già messo in commercio dei nuovi potenti anti-tumorali che vanno ad agire direttamente sul nostro sistema immunitario. Il costo di un solo ciclo di terapia è di 100mila dollari. In Italia si sta temporeggiando con l’arrivo, per evitare che la nostra sanità crolli. Non parliamo poi dei farmaci oncologici grazie ai quali alcune lobby farmaceutiche, delle multinazionali che stanno facendo lievitare la spesa farmaceutica mondiale di 100miliardi di dollari.

Pillole fasulle: un vero e proprio affare per il mercato criminale
Il costo esorbitante de farmaci in questione, ha inevitabilmente reso ‘interessante’ questo mercato attirando le organizzazioni criminali che fanno affari d’oro smerciando pillole false.



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Secondo i dati Ocse, (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il mercato nero dei farmaci va a muovere qualcosa come 200 miliardi di dollari l’anno. Un traffico che viaggia maggiormente on-line. Come dimostrano i numeri che sono stati resi noti dall’Aifa (Agenzia del farmaco italia). Tra 40 mila farmacie in rete il 99,4% è illegale e un medicinale su due venduto sul web è falso. Una contraffazione che si sta allargando anche in Italia.

Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Unità contraffazione dell’Aifa dichiara: “Oggi siamo sicuramente sopra il 3% di persone che dichiarano di acquistare on line i farmaci, quindi almeno due milioni di persone sono esposte a pericolo. Oggi cominciamo ad avere un problema con i prodotti di nuova generazione, che sono molto costosi e così li ritroviamo su internet. Un business facile perché magari basta piazzare una sola scatola, visto che arrivano a costare 200 mila euro”.

A quali rischi va incontro chi decide di acquistare le pillole fasulle? Cosa contengono questi farmaci. Nel 32% troviamo acqua fresca, nel 21% un principio errato, nel 20% una quantità non corretta e nell’8,5% dei casi impurità e contaminazioni. E sono proprio questi due ultimi elementi a destare maggiare preoccupazione come viene dimostrato dalla denuncia dei produttori italiani dei principi attivi: almeno un prodotto su dieci è contaminato. Questi  farmaci sono prodotti da grandi industrie, che hanno ricevuto le autorizzazioni dalle autorità competenti ma che contengono principi attivi ‘impuri’, acquistati a basso costo da Paesi prevalentemente asiatici, dove il massimo del controllo previsto sono le autocertificazioni di chi li produce. “Il mercato europeo è invaso per circa il 70% da principi attivi che provengono da Paesi come Cina ed India dove gli impianti, in gran parte, non sono ispezionati da autorità europee o americane e non è azzardato ritenere che oltre il 10% dei prodotti in circolazione sia composto da sostanze non conformi alle norma di buona fabbricazione europee e non perfettamente rispondenti alle specifiche e al profilo delle impurezze richieste”, dichiara Gian Mario Baccalini, Presidente di Aschimfarma (Federchimica, che associa i produttori di principi attivi).

“Di norma – dice – un principio attivo è puro al 95 per cento mentre circolano confezioni con sostanza pure solo al 70% e che hanno un rischio tossicologico elevato”.

Uno quadro inquietante che aggiunge ulteriori preoccupazioni a chi deve far fronte ai molti problemi, non per ultimi quelli di natura economica, legati ad una condizione di salute definita precaria.

Fonte: http://www.morasta.it/pillole-taroccate-un-affare-per-il-mercato-criminale/