Homeschooling: istruisci i tuoi figli a casa senza mandarli a scuola
L’educazione parentale è l’istruzione dei genitori o di altre persone scelte dalla famiglia per i propri figli. Si può coinvolgere nell’educazione chiunque abbia il desiderio e la capacità di trasmettere conoscenza e abilità, andando a sfruttare tutte le fonti di conoscenza e competenza rese disponibili nell’ambiente intorno alla famiglia. Alcune famiglie preferiscono seguire degli orari giornalieri, utilizzando i testi e i classici programmi scolastici, altre invece desiderano affidarsi ad un apprendimento più naturale e spontaneo dove si assecondano i bisogni, gli interessi e le capacità dei figli in veste di aiutanti e guide. Chi sceglie di istruire i propri figli a casa è sottoposto solo alla Legislazione Statale, non è quindi soggetto a norme regionali e provinciali, ed uno studente può seguire tutto il proprio percorso di studi (fino all’università) senza mai entrare in un’aula.
I ragazzi educati ed istruiti a casa negli Stati Uniti sono all’incirca 2 milioni, 70 mila in Inghilterra, 60 mila in Canada, 3 mila in Francia e 2 mila in Spagna. Questi dati sono relativi al 2012. In molti Paesi siamo arrivati alla terza generazione di homeschoolers. In Italia non si hanno statistiche definitive, ma le famiglie che rifiutano la scuola sono circa un migliaio. Questa nuova tipologia di istruzione, in continua crescita e anche riconosciuta dai college più prestigiosi che accolgono a braccia aperte coloro che sono stati educati tra le mura domestiche. Più di novecento università nel mondo accettano le iscrizioni degli homeschoolers e tra queste si annoverano Harvard, Cornell, Princeton, Dartmouth e Yale. In Inghilterra, negli Stai Uniti e in altre nazioni, i ragazzi homeschoolers hanno la possibilità di fare i corsi universitari anche prima dei loro coetanei scolarizzati.
L’articolo 34 della Costituzione Italiana recita: “L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Quindi è l’istruzione ad essere obbligatoria, ma non la scuola. Inoltre l’articolo 30 recita: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”. Sottolineando che l’istruzione dei propri figli è in primis una responsabilità dei genitori, non dello Stato.
Per poter educare i vostri figli a casa, è richiesta una comunicazione scritta alla direzione didattica di vostra competenza ogni anno per l’anno successivo. Alla prima lettera è richiesto di allegare l’autocertificazione attestante le capacità tecniche e le possibilità economiche dei genitori. Questa è una autocertificazione e non implica il fatto di portare al dirigente la dichiarazione delle tasse o il il vostro diploma/laurea. E’ un diritto per tutti praticare la scuola familiare, ma è altrettanto vero che la scuola pubblica può eseguire dei controlli nel caso in cui nutrisse dei forti dubbi sull’assolvimento dell’obbligo, o se la famiglia sfuggisse ad ogni contatto, quindi mantenetevi aperti al dialogo. Nel caso in cui vostro figlio risulti iscritto ad un istituto, e che quindi abbia già frequentato la scuola tradizionale, assicuratevi che venga ritirato dalla classe e dall’istituto, onde evitare problematiche di responsabilità con il dirigente. Il ritiro deve essere specificato per iscritto.
Importante: L’Educazione Parentale può coprire tutti gli anni dell’obbligo scolastico, arrivando fino all’università. Ogni anno potrete scegliere di rientrare nel sistema scolastico tradizionale, l’homeschooling non è necessariamente una scelta che deve durare per tutti gli anni scolastici.
Gli esami di idoneità e quelli di licenza vengono fatti per formalizzare il percorso dello studente homeschooler o per stabilire il livello di apprendimento nel caso in cui si desideri farlo rientrare nel percorso scolastico tradizionale.
Per spiegare meglio, il bambino/ragazzo si presenta a questi esami in veste di privatista. In questo caso dovrete preparare un programma scolastico entro marzo/aprile e allegarlo alla richiesta d’esame, presentando il tutto all’istituto da voi prescelto. Il vostro programma non dovrà obbligatoriamente seguire quello scolastico tradizionale, gli argomenti da presentare possono essere scelti dai genitori, perlomeno per quello che concerne l’istruzione primaria. Se però è vostra intenzione continuare a fare educazione parentale e non desiderate formalizzare la carriera scolastica di vostro figlio di anno in anno, semplicemente perchè non seguite il programma ministeriale standardizzato, in quel caso non siete tenuti a fare alcun esame.
L’esame annuale non può essere accettato o considerato un metodo corretto di verifica dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Piuttosto si tratta di un colloquio informale o di una presentazione di un portfolio annuale che sono ottime opportunità per testimoniare i progressi dei propri figli presso i Dirigenti Scolastici. E’ molto importante far presente alle Istituzioni che uno dei principali obiettivi dell’Educazione Parentale è quello di restare fuori dalla dinamica delle valutazioni del lavoro svolto proprio perché personalizzato e fondato sul principio di libertà di istruzione, ed è fondamentale far presente che il confronto con gli alunni della scuola tradizionale appare insensato oltre che sterile, poiché homeschooling e la scuola del sistema sono realtà diverse e quindi imparagonabili.
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A livello Legislativo, la garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione avviene mediante l’autocertificazione dei genitori di possedere le capacità tecniche ed economiche per provvedere all’educazione dei propri figli. Le famiglie che scelgono l’Educazione Parentale istruiscono i propri figli con amore e dedizione, il loro è un vero e proprio lavoro da considerarsi alla pari con quello svolto dagli insegnanti nelle istituzioni scolastiche, ed proprio per questo vanno accolte con rispetto e apprezzamento.
Le famiglie e le istituzioni che fanno questo tipo di scelta, stanno lavorando al nobile compito di aiutare le nuove generazioni ad ottenere un successo formativo, promuovendo lo sviluppo della personalità in tutta la sua integralità.
La famiglia sceglie cosa e come insegnare, orientandosi ai desideri e alle inclinazioni dei propri figli i quali imparano attraverso la conversazione, il gioco, la lettura e la scrittura, le lezioni all’aperto, il lavoro manuale, le attività in casa, e per i più grandi anche con i vari lavori di volontariato, e con l’apprendistato.
I ragazzi sono parte attiva della società, vivendola in prima persona e in tutte le sue sfaccettature. Lezioni d’arte, danza, musica, incontri sportivi, eventi didattici nei musei o presso associazioni culturali, teatro, scouts, corsi privati vari e tutte le informazioni reperibili via internet offrono infinite opportunità di arricchimento sociale, culturale e civico.
Educazione parentale non significa creare una scuola, cioè costituire una struttura/spazio con classi, routine e orari. Per fare questo dovete essere in regola su svariati fronti (assicurazione, ASL, permessi comune, ecc) e comunque non sarebbe un’ homeschooling, dato che l’educazione dei propri figli verrebbe delegata a persone estranee. Ci sono svariate esperienze di questo tipo sia in Italia che all’estero, potete fare una ricerca sulle scuole libertarie/democratiche per approfondire l’argomento.
Le motivazioni che spingono le famiglie a fare questo tipo di scelta sono molteplici: possono essere di natura religiosa, linguistica, di salute, oppure semplicemente perché si vuole dare ai propri figli un’educazione personalizzata e libera che soddisfi le necessità, le passioni e i tempi del singolo individuo. Alcune famiglie educano a casa per evitare che i propri figli siano vittime di bullismo e all’esposizione del clima oppressivo e competitivo della classe. Altre ancora scelgono l’homeschooling perché non vogliono delegare a persone estranee il compito fondamentale di educare i propri figli.
Per i bambini, essere chiusi in un edificio, costretti a stare in una classe di bambini della stessa età, dove si deve stare seduti per la maggior parte del tempo e dove si chiede persino il permesso per andare in bagno, non rappresenta lo scenario ideale per la socializzazione. Inoltre quasi ogni classe vive episodi di bullismo più o meno gravi, situazioni di competitività esasperati e una futile ricerca di status che possono essere dannosi, come ad esempio: giocattoli, vestiti, linguaggio volgare, tabagismo, sessualizzazione precoce. Questi sono tutti esempi di una socializzazione “malata” a cui molti genitori rifiutano di esporre i propri figli.
I bambini che seguono un’istruzione classica socializzano in un ambiente controllato e artificiale, mentre quelli educati a casa vengono in contatto prima di tutto con la natura, con la società e quindi con il mondo intero, e interagiscono con esso in prima persona. Un bambino che viene educato attraverso l’hommeschooling si trova a confrontarsi con persone di tutte le età, in svariati contesti. Socializzare vuol dire sviluppare rapporti interpersonali adeguandosi alle regole della vita in società, le dinamiche della classe sono per ovvi motivi limitativi in questo senso. Risulta quindi evidente che l’educazione eseguita a casa abbia una marcia in più, essendo liberi da costrizioni di spazio e tempo e potendo sperimentare ed interagire con l’ambiente esterno. Appuntamenti sportivi, gite istruttive, lezioni di arte, danza, musica, musei, spettacoli teatrali, volontariato, uscite per fare la spesa, incontri tra amici, offrono interessanti opportunità di arricchimento sociale, culturale e civico al di fuori del sistema scolastico tradizionale.
Oltretutto spetta proprio ai genitori trasmettere le regole e i valori del vivere in società ai propri figli per farne dei cittadini competenti, responsabili e consapevoli, invece di aspettarsi che sia la scuola a farlo. I problemi sociali che stiamo vivendo al giorno d’oggi, sono anche causati da questa delega cieca delle famiglie alle istituzioni che certamente non hanno la possibilità di coprire il ruolo dei genitori. Tramite l’homeschooling i genitori si riprendono questa responsabilità fondamentale per il benessere psico-fisico dei propri figli e per l’intera società.
Fare Homeschooling vuol dire personalizzare il percorso educativo nel rispetto delle metodologie, delle tempistiche e delle modalità necessarie al singolo individuo e offre la possibilità di scegliere tra materiali pedagogici alternativi a quelli proposti nelle classiche scuole.
La vita stessa è apprendimento e in ogni momento si può fare qualcosa da cui possiamo trarre un insegnamento. I bambini e i ragazzi imparano sempre. La loro crescita intellettuale è esattamente come loro crescita fisica: non ha mai fine.
Come quando da piccoli hanno imparato a gattonare, camminare e parlare proprio davanti a voi, adesso, stanno imparando a conoscere il mondo che li circonda. I genitori che fanno questa scelta condividono un forte senso di responsabilità per l’istruzione e l’educazione dei propri figli. L’osservazione diretta permette di visionare il livello di comprensione della realtà dei propri figli che permette a questi ultimi di avere un’opinione realistica delle capacità del bambino, senza restare intrappolati in preconcetti che definiscono cosa sia giusto conoscere e quando sia meglio farlo. I genitori che fanno homeschooling studiano, programmano le lezioni, esplorano diversi tipi di pedagogia (in particolare quelle Steiner e Montessori), si fanno aiutare da esterni se necessario e sfruttano tutto il materiale disponibile per realizzare il loro compito. Chi sarà vicino a questi bambini tra venti o trent’anni? Chi tiene di più alla loro realizzazione personale: i loro genitori o gli insegnanti?
Nessuna scuola può competere con dei genitori amorevoli, organizzati, motivati e pieni di buona volontà.
Fonte: http://www.controscuola.it/faq/